Ringrazio la radio in primis. Mia madre l'aveva sempre accesa, quindi ho ascoltato tutti i generi, ma mi ricordo che già da piccola mi attirava la Disco.
Quando sentivo gli Abba o i Bee Gees prestavo molta più attenzione, non era più solo un piacevole sottofondo.
Poi Donna Summer, i Blondie, Moroder... Tutto quel filone.
Poi arrivarono gli 80 e il pop mi stregò. Madonna, Michael Jackson, Prince, l'elettronica dei Depeche Mode, i Pet Shop Boys, i Tears for Fears.
Poi Baltimora, Den Harrow, i miei amatissimi Modern Talking... Madò! Che periodo!
Senza dimenticare M.A.R.R.S., con la mitica Pump up the volume!
Scoprii la House in tutte le forme grazie al primo Network arrivato a Foggia: Radio Dee Jay.
Da lì fu tutta una conseguenza: Dee Jay Television, Beach in estate dall'Aquafan di Riccione.
Grazie a Jovanotti ho conosciuto il rap. I Run DMC, Public Enemy, Afrikaa Bambaataa...
Mitico fu il programma del sabato pomeriggio Un Due Tre... Casino, dalla discoteca Rolling Stones di Milano. C'erano tutti i cantanti del momento. Bellissimo.
Ma l'amore assoluto è per i 90! La Dance in particolare.
Gli F.P.I. Project e la mostruosa Rich in Paradise, Black Box, 49'ers... Troppi da elencare.
Grazie a Gigi ho scoperto alcuni titoli di pezzi che amavo, ma di cui non ne conoscevo la paternità. Mi vergogno di ammetterlo, ma non sapevo che Clocks fosse dei Pink Floyd... Non li ho mai ascoltati attentamente.
(Continua)