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Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 23 mar 2024, 22:46
da nanulag
aLeMi85 ha scritto: 17 mar 2024, 18:11 Se vai a sentire Fisher, Eric Prydz, Paul Kalkbrenner e Purple Disco Machine, ad esempio, suonano brani che durano anche 6/7 minuti l’uno :s11006:
Tutto il resto è mainstream
Di questi ho avuto la fortuna di sentire Fisher e in effetti mi sorprese. Io ascolto molto pasaggi/mixaggi/durata dei pezzi e ti devo dire che merita.

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 24 mar 2024, 06:25
da Roberto P
nanulag ha scritto: 23 mar 2024, 22:44
Roberto P ha scritto: 17 mar 2024, 20:50 Assolutamente... lo spettacolo non lo fa solo il Dj e cosa c'entra se sono premixati mixati o remixati??

Nei miei djset c'è tanto divertimento, ballano tutti e questo è l'importante nelle serate.

A volte porto anche i miei adorati giradischi ... e più colori ci sono meglio è.

L'unica cosa a cui non faccio mai a meno è l'impianto audio e possibilmente anche luci, che deve essere FORTE ... e proporzionato all'evento.

Per quanto riguarda invece la lunghezza dei brani condivido sul fatto che alcuni sono davvero poco ma, dipende sempre dal contesto e dalla serata e come spinge il set.

Tutto il resto sono meravigliosi contorni personali.
In che senso cosa c'entra se sono sono premixati ecc? Che senso ha far finta di mixare dischi? Se la gente si diverte, amen, ma non voglio affrontare sta cosa. Io parlo di una buona parte di dj che non usa cuffie e che muove leve e gira rotelle per due tre ore, magari su un solo canale, con un bella chiavetta già bella e pronta. Che la gente si diverte non mi interessa in questo post...
Se non sono contorni personali, cosa dovrebbero essere? Il tuo è o no un tuo punto di vista personale?


è quello che faccio in consolle, non è solo un mio punto di vista.

la professionalità che ricerchi è giusta ma se poi la pista non funziona secondo me il problema è un altro.


Anni fa pubblicarono un video di David Guetta un po "strano" in consolle...eppure parliamo di David Guetta.


Gabro ha scritto una cosa giusta, non c'è una linea guida come in tutte le cose della vita. Per essere professionisti bisogna fare esperienza e con umiltà ed impegno i risultati arrivano; poi puoi scegliere il tuo percorso.

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 24 mar 2024, 09:17
da Marè
Vabbè, esempi poco raffinati ed offensivi, ma sono gli unici che mi vengono in mente...
Sarebbe come dire "La gente si diverte lo stesso alle serate dei vari sosia di"...
Oppure "Con i cordon bleu industriali, quelli che ti tirano in faccia a tre Euro al chilo, la gente si sazia lo stesso".

Diciamo che andrebbe valutato pure il livello di consapevolezza di questa "gente", il palato, le informazioni e le risorse a disposizione, di chi si "sazia" con certe fetenzie... ...

Non perdo neanche tempo a scrivere "senza offesa" perché sarebbe una forma d'Ipocrisia, ovvio che gli esempi suonino offensivi, è per dare l'idea.

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 24 mar 2024, 10:55
da nanulag
Roberto P ha scritto: 24 mar 2024, 06:25
nanulag ha scritto: 23 mar 2024, 22:44
Roberto P ha scritto: 17 mar 2024, 20:50 Assolutamente... lo spettacolo non lo fa solo il Dj e cosa c'entra se sono premixati mixati o remixati??

Nei miei djset c'è tanto divertimento, ballano tutti e questo è l'importante nelle serate.

A volte porto anche i miei adorati giradischi ... e più colori ci sono meglio è.

L'unica cosa a cui non faccio mai a meno è l'impianto audio e possibilmente anche luci, che deve essere FORTE ... e proporzionato all'evento.

Per quanto riguarda invece la lunghezza dei brani condivido sul fatto che alcuni sono davvero poco ma, dipende sempre dal contesto e dalla serata e come spinge il set.

Tutto il resto sono meravigliosi contorni personali.
In che senso cosa c'entra se sono sono premixati ecc? Che senso ha far finta di mixare dischi? Se la gente si diverte, amen, ma non voglio affrontare sta cosa. Io parlo di una buona parte di dj che non usa cuffie e che muove leve e gira rotelle per due tre ore, magari su un solo canale, con un bella chiavetta già bella e pronta. Che la gente si diverte non mi interessa in questo post...
Se non sono contorni personali, cosa dovrebbero essere? Il tuo è o no un tuo punto di vista personale?


è quello che faccio in consolle, non è solo un mio punto di vista.

la professionalità che ricerchi è giusta ma se poi la pista non funziona secondo me il problema è un altro.


Anni fa pubblicarono un video di David Guetta un po "strano" in consolle...eppure parliamo di David Guetta.


Gabro ha scritto una cosa giusta, non c'è una linea guida come in tutte le cose della vita. Per essere professionisti bisogna fare esperienza e con umiltà ed impegno i risultati arrivano; poi puoi scegliere il tuo percorso.
Forse non mi riesco a spiegare io...io non vorrei parlare della soddisfazione del pubblico per un dj-set. Io vorrei discutere del come si arriva a soddisfarlo o no.

Non dico che ci debbano esserci delle linee guida, ogni serata segue un suo percorso, ma se ragioniamo "legalizzando" chiavette premixate, synch a manetta e tocchi schizofrenici FINTI su leve e tasti dei cdj, vuol dire che il dj è diventato ormai un pupazzo. Troppo facile così. Hai due-tre ore di tempo, costruisciti un cacchio di set, tasta il pubblico, abbi le palle di rischiare di far svuotare la pista con pezzi sconosciuti...

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 24 mar 2024, 13:19
da Roberto P
Si ma una volta si lavavano le lenzuola al fiume, con il sapone fatto in casa.

Se la tecnologia consente di fare certe cose e tu sei al passo con i tempi, diventi un pupazzo? Cioè sfruttare la tua creatività agevolmente ti fa diventare un pupazzo?

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 24 mar 2024, 16:11
da micheletur
Entrambi i punti di vista sono interessanti, in realtà. Probabilmente è un discorso anche un po' personale...
Ad esempio, auguro a coloro che usano il sync a manetta di saper poi fare beatmatch in quelle circostanze in cui il sync non ci sia o non funzioni o funzioni male...
Io, personalmente, non mi sognerei mai di andare a suonare in pubblico e affidarmi completamente a qualcosa che non dipende da me, perché se quel qualcosa poi funziona male io devo poter essere in grado di prendere in mano la situazione, non so se mi spiego... ma questo è un discorso personale, che può essere o meno coscienzioso e previdente...
In effetti si può paragonare all'utilizzo di una calcolatrice... se so fare i conti la uso solo per poterli fare più in fretta, ma sarebbe sbagliato, secondo me, farla usare ai bambini che devono ancora imparare a fare le operazion in colonna...
Si possono fare mille altri esempi di strumenti che aiutano e velocizzano un determinato processo... sta poi al singolo decidere di farne completo affidamento oppure no, con i dovuti rischi.

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 24 mar 2024, 17:04
da Roberto P
Bene…il rischio tecnico puó capitare ovunque ed in qualsiasi momento ma a quanto ho capito, ci stiamo confrontando perchè ((secondo me)) a volte le cose semplici “”sembrano”” semplici quando, invece realmente sono quelle più difficili perchè arrivano da un percorso più o meno serio. Meno serio perchè si puó essere più avanti degli altri o più predisposti a fare certe cose insieme alla tecnologia che oggi consente di fare “”l’impossibile”””; quindi (sempre secondo me) esperienza e fare sono gli unici nemici della pigrizia ❤️

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 24 mar 2024, 21:39
da nanulag
Roberto P ha scritto: 24 mar 2024, 13:19 Si ma una volta si lavavano le lenzuola al fiume, con il sapone fatto in casa.

Se la tecnologia consente di fare certe cose e tu sei al passo con i tempi, diventi un pupazzo? Cioè sfruttare la tua creatività agevolmente ti fa diventare un pupazzo?
se per te essere al passo con i tempi è saltare come un clown , facendo schizofrenicamente finta di mixare una sequenza fatta in studio forse neanche da te...mi sembra quasi lo stesso discorso di un certo Zerbi che dice che nel canto oggigiorno l'intonazione non serve...si buttano nel cesso decenni in cui quei fessi dei dj della vecchia scuola hanno lavorato sodo (cultura musicale, ricerca, il saper mixare, a creazione di una serata ecc) per far trovare a molti pseudo dj della nuova generazione il prato già verde e coltivato...sinceramente non ho parole.

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 25 mar 2024, 08:02
da Roberto P
È un tuo punto di vista non il mio.

Ci sta essere affezionati ad alcuni tecnicismi ma da come scrivi mi sembra che ti sei chiuso nel tuo mondo. Ci sta ma non far passare messaggi che io non ho scritto e neanche penso nel modo più assoluto.

Se vuoi stare al passo con i tempi ok se non lo vuoi fare ok ma non buttare nel cesso anni di esperienza solo perchè a te non piace o perchè sono difficili da realizzare.

Provaci e poi mi dici, punti di vista personali.

Re: Riflessioni e dintorni sul djing attuale

Inviato: 23 mag 2024, 20:12
da Yorgos
Ci si può rendere ridicoli con attrezzature antidiluviane così come con gli ultimissimi ritrovati della tecnologia.
Non dipende da quello.

Il contenuto prescinde dal mezzo, secondo me