Ad una certa non è neanche la ""spiegazione""...
È più una questione di chiarezza.
Dire civilmente "È così"... piuttosto che sparire e far crollare soffitti in questo modo.
Quando e se le cose finiscono, nessuno può farci niente, sarebbe peggio che qualcuno fingesse, a discapito della propria felicità...
Ma la chiarezza è giusta per tutti, aiuta a metabolizzare le cose, a dire "Ok, mio padre non tornerà"...
"Quell'amico non tornerà"...
"Lui/lei non torneranno".
Punto e a capo.
Poi ciascuno può scegliere autonomamente cosa è meglio fare o non fare, di un Sentimento che resta o, con il tempo, svanisce, trasformandosi in un ricordo.
Sparire dalla vita di qualcuno, invece, significa "Per motivi che non ti dico, perché sei troppo poco intelligente, acuto/a, degno/a, e tutti gli aggettivi di questo mondo, sparisco, non ti spiego un kazzo e ti lascio lì come un cretino/a".
Stai male? Affari tuoi.
Pensi di lanciarti con il paracadute perché, stupidamente, ti senti in colpa per una cosa che ho voluto creare io? Affari tuoi.
Poi ci sono le varie spiegazioni da serie Tv/film di quart'ordine, del tipo "La verità è"... o "Il silenzio è già una risposta".
Sì... certamente.
Il silenzio è silenzio, sparire è sparire.
A tutti questi scienziati dei rapporti, mi piacerebbe chiedere se vale pure nel caso del rapporto padre-figlia.
Quale sarebbe la verità? Che non gli piacevo abbastanza?
Lo chiamano "ghosting", dicono sia favorito dai nuovi strumenti di comunicazione, ma è sempre esistito, sin dai tempi più antichi.
Ed è un'azione che ha sempre fatto schifo.
Per Giada: lo so, avevo capito
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