Battute a parte, probabilmente è un serio discorso psicologico che potrebbe (ma non è detto) riguardare chi non ha avuto la possibilità di vivere la propria infanzia/adolescenza.
In poche parole, quando mi si investe con prepotenza (ma giustamente, la società funziona come deve funzionare... ma non sempre) del titolo di "Signora" mi si sta dicendo (per il mio vissuto, gli altri non hanno colpa) "Non pensare di avere sconti solo perché la vita ti ha derubato dell'infanzia e dell'adolescenza. Ora sei "signora" e la vita continuerà a toglierti altro, brutta vecchia decrepita".
Difficile da spiegare, ma davvero io lo vivo come un insulto, seriamente...
Ma non perché non voglia pagare le tasse
o assumermi le mie responsabilità, anzi... è proprio una cosa che mi disturba.
Come quando, a sbuffo, mi chiamano "Elena"... ma cosa autorizza a spezzare il mio nome e ad utilizzarne metà?
Un conto è se accetto io di farmi chiamare in un altro modo, un conto è se lo fanno gli altri.
Succede anche a scuola, lì solitamente tutte le colleghe sono quasi in età da pensione, quindi io sono la "bimba" e gongolo...
Ma se il personale scolastico mi chiama "Professoressa" o maestra, non solo mi sento investita di un titolo troppo pesante (a scuola imparo io dai bambini, non il contrario), ma mi arriva una "distanza" tra me e chi magari svolge altre funzioni, che io non voglio sentire, perché siamo tutti lì per uno scopo, e non importa nello specifico cosa facciamo.
Poi fisicamente io sono un catorcio con le ossa rotte, ci sono ottantenni messi meglio di me, e non sto ironizzando...
Ma questo non dobbiamo dirlo in giro, non dobbiamo dargliela vinta, a questi pischelli che ci additano come "Signori".
Noi siamo quelli che non hanno età, cerchiamo di tenerlo bene a mente questo concetto!
Io rivendico i miei quindici anni, con forza e audacia!!!
(Questo serio disturbo, però, fa di me una di cui i bambini sentono di potersi fidare... a me piace sedermi tra i banchi insieme a loro, e il non vedere qualcuno '"in cattedra", ma tra di loro e con loro... aiuta tanto.
E poi crescere significa perdere certi diritti acquisiti, come quello sull'uovo di Pasqua, la calza della Befana, i dolcetti di San Martino e la frutta sbucciata... non scherziamo veramente... miasi)