Cosa succederà dopo il Coronavirus ?
Inviato: 02 apr 2020, 05:26
Volevo fare una riflessione riguardo la tematica che ci sta colpendo questo periodo.
Stiamo vivendo dei giorni assurdi,
di disorientamento totale.
Cercavo di fare un paragone con un qualcosa che nel passato che io ricordi abbia avuto un grande impatto sulla società.
L'unica cosa che mi è venuta in mente, anche se totalmente diversa, ma molto forte a livello "emotivo" fu l'attentato del 11 Settembre.
Quelle immagini, il devasto, la distruzione di alcune certezze in poche ore.
Una situazione e una pagina di storia che ha provocato un cambiamento importante nelle nostre menti, nelle norme comportamentali dei viaggi,
nella gestione delle grandi folle. Un qualcosa di sconosciuto (in quel caso, la possibilità di un attentato terroristico) ha preso forma nella nostra testa.
La pagina che stiamo vivendo oggi , ha ancor più dell'incredibile.
Ci ritroviamo fermi in casa, senza poter portare avanti il nostro lavoro.
Per chi lavora nel mondo degli Eventi ma non solo, la sensazione è di totale disorientamento.
Cosa faremo nel futuro? Quanti sopravviveranno stando fermi molto tempo?
Un qualcosa che ci sembrava totalmente estraneo, lontano, in un continente, come l'Europa,
dove difficilmente avremmo pensato di dover affrontare il problema di un virus.
Eppure la globalità, la possibilità per tutti di poter raggiungere ogni luogo del mondo, ci porta a dover confrontarci con questa situazione.
Tolta la fase della gestione sanitaria,
dove ovviamente sono venute fuori tutte le varie lacune di un sistema ridotto quasi ai minimi dai tagli politici,
di una società che ormai riceve mille informazioni ed è rappresentata da una % di persone che ancora non è capace a distinguere l'informazione autorevole da quella senza fondamento, fatta per creare polemiche, confusioni o inutili discussioni.
L'Italia ha dato dimostrazione, grazie al contributo senza sosta di personale sanitario e dei volontari, addetti alla Protezione Civile, di saper dare quel 101% durante le emergenze. Dal punto di vista solidale (tolti quei 4 stronzi che ci saranno sempre), siamo un paese che porta addosso le ferite delle brutte pagine storiche che ha vissuto, e ha imparato a tirarsi su le maniche e darsi da fare.
Questo è il motivo che più di tutti, mi fa sentire fortunato a vivere questa emergenza globale in questo paese.
Oggi il discorso del Premier Conte è stato particolarmente spontaneo e sincero,
ed è questa una cosa che mi sta facendo riporre molta fiducia nella sua figura.
Ha praticamente fatto capire agli Italiani che non saprà quanto durerà, quando finirà, ma che farà tutto quello che è in suo potere fare.
Ha parlato di fase 2 , uscita dall'emergenza, come step successivi che questo governo sosterrà fino all'ultimo.
Però credo che l'Italia e in un'ottica più ampia, l'Europa sommariamente, non siano pronte per gestire al meglio quella che è stata definita "fase 2".
La fase della convivenza con il virus.
Perchè ?
Da un mese stiamo guardando quello che succede in Cina per avere una parvenza di previsione su come potremmo vivere in futuro.
Si parla tantissimo di come l'Oriente, superata l'emergenza, stia gestendo questo "dopo", utilizzando la tecnologia al servizio della sicurezza dei loro Paesi.
Prendo i due concetti più importanti che sono stati ribaditi più volte: utilizzo della geolocalizzazione e il controllo termico.
""Attraverso l'utilizzo dei cellulari, viene controllato ogni singolo movimento dei cittadini, censiti e schedati.
Attraverso scanner termici, ogni persona è esaminata istantaneamente, così da scongiurare una possibile positività al virus.""
Personalmente sono due concetti che io vedo , totalmente distanti da quello che potremmo fare nell'immediato futuro.
La Cina, la Corea sembrano distanti anni luce in questo senso..
L' Italia è fatta di realtà, piccole, dove la tecnologia ancora non è mai arrivata. Dove nessuno ci ha mai investito.
Come si può pensare ad una cosa del genere ? Troveremo soluzioni alternative?
Ripongo più fiducia in questo senso, nella ricerca di un farmaco efficace.
Una soluzione che però richiede tempo.
E ripeto: quanti riusciranno a sopravvivere ?
Per non parlare di quanto tempo saremo costretti a chiudere le frontiere per evitare i contagi di rientro ?
E questo al Turismo fa male, molto male.
Capiremo un'altra cosa, un concetto più volte ribadito e mai del tutto sfruttato: l'Italia potrebbe campare solo di Turismo.
In tutto ciò voglio anche prendere quel lato positivo della situazione che stiamo vivendo,
questo stare a casa forzato ci può far stare (per chi può), più vicini con le nostre famiglie
ci da la possibilità di sederci e pensare , massimizzare dei lavori da casa sempre rimandati al futuro,
di poter portare avanti una dieta e uno stile di vita migliore,
di lasciarsi alle spalle momentaneamente lo stress,
di far riposare le nostre città, inquinate e sporche.
e Voi cosa pensate?
Stiamo vivendo dei giorni assurdi,
di disorientamento totale.
Cercavo di fare un paragone con un qualcosa che nel passato che io ricordi abbia avuto un grande impatto sulla società.
L'unica cosa che mi è venuta in mente, anche se totalmente diversa, ma molto forte a livello "emotivo" fu l'attentato del 11 Settembre.
Quelle immagini, il devasto, la distruzione di alcune certezze in poche ore.
Una situazione e una pagina di storia che ha provocato un cambiamento importante nelle nostre menti, nelle norme comportamentali dei viaggi,
nella gestione delle grandi folle. Un qualcosa di sconosciuto (in quel caso, la possibilità di un attentato terroristico) ha preso forma nella nostra testa.
La pagina che stiamo vivendo oggi , ha ancor più dell'incredibile.
Ci ritroviamo fermi in casa, senza poter portare avanti il nostro lavoro.
Per chi lavora nel mondo degli Eventi ma non solo, la sensazione è di totale disorientamento.
Cosa faremo nel futuro? Quanti sopravviveranno stando fermi molto tempo?
Un qualcosa che ci sembrava totalmente estraneo, lontano, in un continente, come l'Europa,
dove difficilmente avremmo pensato di dover affrontare il problema di un virus.
Eppure la globalità, la possibilità per tutti di poter raggiungere ogni luogo del mondo, ci porta a dover confrontarci con questa situazione.
Tolta la fase della gestione sanitaria,
dove ovviamente sono venute fuori tutte le varie lacune di un sistema ridotto quasi ai minimi dai tagli politici,
di una società che ormai riceve mille informazioni ed è rappresentata da una % di persone che ancora non è capace a distinguere l'informazione autorevole da quella senza fondamento, fatta per creare polemiche, confusioni o inutili discussioni.
L'Italia ha dato dimostrazione, grazie al contributo senza sosta di personale sanitario e dei volontari, addetti alla Protezione Civile, di saper dare quel 101% durante le emergenze. Dal punto di vista solidale (tolti quei 4 stronzi che ci saranno sempre), siamo un paese che porta addosso le ferite delle brutte pagine storiche che ha vissuto, e ha imparato a tirarsi su le maniche e darsi da fare.
Questo è il motivo che più di tutti, mi fa sentire fortunato a vivere questa emergenza globale in questo paese.
Oggi il discorso del Premier Conte è stato particolarmente spontaneo e sincero,
ed è questa una cosa che mi sta facendo riporre molta fiducia nella sua figura.
Ha praticamente fatto capire agli Italiani che non saprà quanto durerà, quando finirà, ma che farà tutto quello che è in suo potere fare.
Ha parlato di fase 2 , uscita dall'emergenza, come step successivi che questo governo sosterrà fino all'ultimo.
Però credo che l'Italia e in un'ottica più ampia, l'Europa sommariamente, non siano pronte per gestire al meglio quella che è stata definita "fase 2".
La fase della convivenza con il virus.
Perchè ?
Da un mese stiamo guardando quello che succede in Cina per avere una parvenza di previsione su come potremmo vivere in futuro.
Si parla tantissimo di come l'Oriente, superata l'emergenza, stia gestendo questo "dopo", utilizzando la tecnologia al servizio della sicurezza dei loro Paesi.
Prendo i due concetti più importanti che sono stati ribaditi più volte: utilizzo della geolocalizzazione e il controllo termico.
""Attraverso l'utilizzo dei cellulari, viene controllato ogni singolo movimento dei cittadini, censiti e schedati.
Attraverso scanner termici, ogni persona è esaminata istantaneamente, così da scongiurare una possibile positività al virus.""
Personalmente sono due concetti che io vedo , totalmente distanti da quello che potremmo fare nell'immediato futuro.
La Cina, la Corea sembrano distanti anni luce in questo senso..
L' Italia è fatta di realtà, piccole, dove la tecnologia ancora non è mai arrivata. Dove nessuno ci ha mai investito.
Come si può pensare ad una cosa del genere ? Troveremo soluzioni alternative?
Ripongo più fiducia in questo senso, nella ricerca di un farmaco efficace.
Una soluzione che però richiede tempo.
E ripeto: quanti riusciranno a sopravvivere ?
Per non parlare di quanto tempo saremo costretti a chiudere le frontiere per evitare i contagi di rientro ?
E questo al Turismo fa male, molto male.
Capiremo un'altra cosa, un concetto più volte ribadito e mai del tutto sfruttato: l'Italia potrebbe campare solo di Turismo.
In tutto ciò voglio anche prendere quel lato positivo della situazione che stiamo vivendo,
questo stare a casa forzato ci può far stare (per chi può), più vicini con le nostre famiglie
ci da la possibilità di sederci e pensare , massimizzare dei lavori da casa sempre rimandati al futuro,
di poter portare avanti una dieta e uno stile di vita migliore,
di lasciarsi alle spalle momentaneamente lo stress,
di far riposare le nostre città, inquinate e sporche.
e Voi cosa pensate?