Giadina ha scritto: 25 mag 2024, 22:40
Marè ha scritto: 23 mag 2024, 18:12
È colpa mia... basterebbe accettare, con maturità, il proprio Destino... forse cercare conforto in Dio, o qualcosa di simile...
Non abbiamo colpe per gli errori degli altri, non so se un dio o qualche altra entità possano aiutare, sono dell'idea che dobbiamo farci forza anche da soli con tutti i mezzi possibili, farci travolgere e distruggerei dentro, ma con la speranza e consapevolezza che se pensiamo in positivo ne usciamo. Anche se ci vorrà del tempo. Ma vivere nella negatività non ha senso e non è giusto per noi.
Giada, io purtroppo penso di essere colpevole in tutto.
Forse, così come razionalmente riconosco, dovrei solo liberarmi di questo meccanismo malato, perché se due persone si fanno la guerra, e nessuna delle due sono io, non vedo come potrei avere colpa...
Sono cresciuta così, dicendo sempre a me stessa "È colpa tua"...
Non me la ricordo più la "Marè" della Casetta di tanti anni fa, forse non avevo il Coraggio di scrivere certe cose, e se oggi ce l'ho, è perché davvero non ho più niente da perdere...
...
Anche da piccola ho sempre parlato a sproposito, non lo so per quale motivo, sono sempre stata cattiva e ho sempre detto cose inopportune, sgradevoli.
Una volta i miei mi portarono ad una fiera di paese, mia mamma non scese dalla macchina... e disse a quello lì di vedere se trovasse un pentolino per me, per prepararmi la pastina.
Giunti davanti alla bancarella del povero malcapitato, senza che avessi proferito parola durante tutto il percorso, me ne uscii dicendo "Scusi signore, quanto costano queste porcherie di pentole?".
Non so perché me ne uscii così, non ne ho idea, ma fu -giustamente- motivo di vergogna.
Un'altra volta mio ""padre"" si vestì di tutto punto, mamma mi ricorda sempre che era un vestito elegante, di buona fattura e anche costoso.
Dal nulla gli dissi "Vestito così sembri un tunisino".
Avrò avuto tre anni.
In casa mai nessuno ha fatto discorsi razzisti, e nemmeno io lo sono.
Dopo pochissimo mio padre è andato via di casa, per non tornare mai più.
...
Ho fatto tantissimo altro Schifo, uno Schifo indicibile, non ho capito niente di ciò che mi veniva "chiesto" di fare.
Sono completamente tonta, sembro uscita da un film comico, ma di quelli brutti, a tratti sgradevole.
Mi sento come se avessi una malattia rara, una malattia che mi fa contagiare tutto.
Non mi piango addosso, anzi, mi assumo sempre la responsabilità e la colpa di tutto.
Solo vorrei capire se davvero sono colpe così grandi...
Nonostante tutto, quando ad esempio parlo di mio ""padre"", razionalmente capisco che non è colpa mia...
Ma dentro il cuore qualcosa mi dice "È andato via a causa tua, per quello che dicevi, per le cattive figure che gli facevi fare".
Una volta dal passeggino, passando da un fruttivendolo, mi sono tirata appresso un cavolfiore...
Credo nella mia mente contorta volessi aiutare a fare la spesa.
Mia madre è dovuta tornare indietro a restituirlo, sentendosi colpevole come una ladra.
Crescendo è solo peggiorato tutto, ho fatto sempre più guai e mi sono addossata sempre più colpe.
Vorrei tanto riuscire a mostrare ciò che ho dentro, ma non ci riesco.
La gente si ferma a quello che è fuori, e scappa via, in un universo irraggiungibile perfino dai miei inutili vaffancul*.
Non sto bene da molto tempo, ma immagino si fosse capito.
Quello che non si era capito è che adesso davvero me la prendo con l'Enel e non pago più.
Così, protesta metaforica.
Almeno per una volta potrò essere sicura al 100% di essere rimasta al buio a causa mia.