In teoria dovrebbero aumentare i tamponi ma diminuire i contagi,
Invece anche oggi dati in salita eh...
Se aumenti i tamponi ma i dati continuano a salire io mi farei una domanda prima di aprire....
Cioè io capirei se fai 100.000 tamponi e i dati rimangono invariati...ma qui aumentano raga, come kazzo si fa a pensare che soprattutto al nord é il momento di ripartire.
Ma ndo kazzo annate...
Cosa succederà dopo il Coronavirus ?
Oltrepassando...
- marco del gaudio
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Oggi mi sono soffermato più ai numeri del sud, la Puglia mi spaventa per il numero di nuovi contagiati. E le notizie su alcune strutture per anziani mi preoccupano.
In più mi arrivano storie di persone molto agitate per il problema economico, anche questo spaventa.
Alessandra io sono d'accordo con te e con quello che sostieni fermamente da due mesi a questa parte, ma forse da questo benedetto maggio si deve far riprendere anche se non a pieno regime. È vero che la crisi sanitaria non è finita, ma la cascata della crisi economica è altrettanto pericolosa.
Io non so cosa sia giusto fare, è un problema complesso, se tiri da una parte sfasci dall'altra e viceversa, io metterei sempre prima la salute perché tutto il resto si può recuperare. Ho solo paura che si arrivi al disordine pubblico e a vari atti gravi dovuti a mancanza di soldi. Boh non lo so, sono preoccupato
In più mi arrivano storie di persone molto agitate per il problema economico, anche questo spaventa.
Alessandra io sono d'accordo con te e con quello che sostieni fermamente da due mesi a questa parte, ma forse da questo benedetto maggio si deve far riprendere anche se non a pieno regime. È vero che la crisi sanitaria non è finita, ma la cascata della crisi economica è altrettanto pericolosa.
Io non so cosa sia giusto fare, è un problema complesso, se tiri da una parte sfasci dall'altra e viceversa, io metterei sempre prima la salute perché tutto il resto si può recuperare. Ho solo paura che si arrivi al disordine pubblico e a vari atti gravi dovuti a mancanza di soldi. Boh non lo so, sono preoccupato
..hands up in the air for Gigi D'Agostinouh
Condivido i vostri pensieri di aleviolen e te Marco,secondo me si deve ripartire ma non così ,alcuni negozianti ad esempio stamattina a un tg c era una donna che ha una piccola boutique di 50 metri quadri , giustamente diceva come si fa a fare entrare le persone poi al di là di questo è soprattutto arrabbiata del fatto che lei ha la merce gestita e pagata con i fornitori lei paga i capi a prezzo pieno, poi c è il fatto della sanificazione che ci vogliono circa 800€ se non sbaglio, giustamente la signora dice ma se io non sono stata ancora pagata dallo stato, come faccio a lavorare e fare la sanificazione? Quindi purtroppo non è così facile la cosa. E il brutto della cosa che ci sono ancora i contagi
<3
Oggi pare che uno dei nostri capi stia tastando il terreno su chi il 4 è disposto a tornare.
Ha fatto anche il mio nome, chiedendo se faccio parte della squadra.
Io sinceramente sono ancora un pochettino preoccupata, soprattutto perché io prendo i mezzi pubblici e poi perché in azienda le postazioni non sono molte.
Se volessero fare a orari scaglionati (pure scoglionati) sarei già un pochino più serena.
Ma avevo capito che le aziende che potevano garantire lo sw, potevano continuare su questa scia.
Anche se siamo servizi essenziali.
Ha fatto anche il mio nome, chiedendo se faccio parte della squadra.
Io sinceramente sono ancora un pochettino preoccupata, soprattutto perché io prendo i mezzi pubblici e poi perché in azienda le postazioni non sono molte.
Se volessero fare a orari scaglionati (pure scoglionati) sarei già un pochino più serena.
Ma avevo capito che le aziende che potevano garantire lo sw, potevano continuare su questa scia.
Anche se siamo servizi essenziali.
- Biankaneve
- Messaggi: 66
- Iscritto il: 18 dic 2018, 17:08
È un po' che leggo su questo topic e avevo voglia di buttare giù qualche pensiero anche io.
Ci sono tante situazioni da tenere in considerazione: alcune sono più nette ed immediate, altre sono un po' meno nitide, ma vanno tutte gestite e nessuno dovrebbe essere lasciato indietro.
I numeri sono mostruosi, specialmente al nord, ed è chiaro a chiunque che qualcosa non ha funzionato: dai casi RSA, alla gestione negli ospedali, i tamponi a domicilio non effettuati, i casi di COVID non curati e così via; onestamente sono inkazzata nera con la mia regione, il Piemonte, e sempre più sfiduciata. Mi sono salvata un link della trasmissione Report di qualche giorno fa che non ho ancora visto completamente, ma devo dire che ogni articolo e ogni notizia che leggo sulla mia regione, mi fa venire i nervi a fior di pelle. La noncuranza, l'indifferenza e la negligenza in primis delle persone che ci dovrebbero "mostrare la retta via" e poi di alcuni di noi al seguito: l'egoismo, la mancanza di senso critico, l'irresponsabilità di chi esce e non rispetta le restrizioni mettendo a repentaglio sé stesso e gli altri e talvolta vantandosene pure, della serie "tanto a noi non riguarda, mica ci prende".
È un'emergenza sanitaria senza precedenti e che nel 2020 penso nessun paese del mondo si sarebbe mai aspettato.
I contagi, almeno qui in Piemonte, aumentano ogni giorno di più: calano i decessi (grazie al cielo) ma non diminuisce il numero di persone infette (e che quindi potrebbero a loro volta infettare).
Non credo al via libera del 04.05 e tanto meno alla completa apertura; se da una parte è vero - verissimo - che i numeri non consentono una ripresa a pieno, è anche vero che abbiamo delle realtà ferme da ormai due mesi. Per queste aziende non si tornerà MAI ad una normalità, specie per le PMI che caratterizzano la maggior parte del nostro tessuto imprenditoriale su base nazionale, però con le giuste e dovute precauzioni credo che per alcune aziende, si debba pensare realmente all'apertura.
Se penso agli artigiani, ad esempio, che sono quelli meno tutelati, mi si spezza il cuore: sono storie di famiglie che devono campare come tutti, che hanno un mestiere tra le mani spesso minacciato dalla globalizzazione e da tanti altri fattori e rientrano in quelle categorie talvolta ignorate anche dai sindacati.
Sempre sullo scenario economico, ho letto nelle pagine addietro dell'esigenza delle aziende di re-inventarsi, soprattutto nella ristorazione; mi trovate d'accordo, ma in parte. Il delivery porta con sé diversi costi che come tali vanno sostenuti (e si tratta di costi non sempre fissi e quindi meno prevedibili sul bilancio aziendale), ma anche un cambio d'immagine non indifferente: non tutte le realtà sono disposte ad effettuare una scelta del genere (che pienamente condivido), non tutte le realtà hanno la possibilità di dotarsi dell'asporto e non tutte le realtà hanno la forza economica per poterlo fare.
Pensare all'asporto come la chiave di volta per un nuovo successo aziendale, per me non è perseguibile e non costituisce nemmeno il reale guadagno; può esserlo per una pizzeria che nasce con il servizio d'asporto, non di certo per un'osteria (per esempio) o per il ristorante che fa un tot. di coperti consistenti a sera.
Sempre rimanendo in ambito economico, ogni giorno guardo i dati in borsa... e mi viene sempre più male, non solo per il nostro andamento, ma anche per quello europeo e più in generale quello globale: ora come ora, lo scenario di crisi che va prospettandosi è particolarmente pesante e vedo non tante prospettive di crescita.
Il dramma dei lavori stagionali, soprattutto nel nostro Paese, è un'altra croce. In questo senso mi viene in mente mio cugino, per esempio, che lavora nello stesso hotel di Riccione da più di dieci anni, nel periodo maggio-settembre, come cuoco e quest'anno non potrà lavorare; in questa situazione chissà quante persone ci sono. Ovviamente, l'idea del mare è molto lontana adesso e fatico a pensare che possa essere gestito tutto in sicurezza (per non parlare dello scempio del plexiglas). Se sarà possibile andare in vacanza, il che vuol dire essere ad un ottimo piano di sicurezza, si potrà pensare di andare in vacanza... altrimenti, ci si atterrà alle disposizioni del Governo, come sempre (di certo non mi appello al senso critico, spesso totalmente assente, dei miei concittadini).
Altro dramma, secondo me, è la gestione dell'istruzione; si è pensato tanto alle superiori e alla maturità, ma ai ragazzi di terza media hanno tolto la possibilità di fare il primo esame della propria vita e gli universitari sono lasciati allo sbando. Mia sorella è all'ultimo anno di triennale, nessuno che sia in grado di dirle come intendono fare certi esami, come intendono mettere in piedi i tirocini, come comportarsi per le richieste di tesi... lo schifo più completo, come se anche quella parte non fosse essenziale per tornare alla loro auspicata normalità (che non sarà).
Ci sono davvero tante cose da tenere in considerazione e non penso sia pensabile tenere tutto chiuso, così come non penso sia possibile aspettare un vaccino. Da ignorante in materia, credo ci vogliano mesi di ricerca e di test per mettere in circolo un vaccino che funzioni e, soprattutto, su base pubblica; onestamente quando sento "entro ottobre avremo il vaccino", io non ci credo per niente.
Concludo dicendo due-tre cosette...
Non sopporto più i kazzo di arcobaleni, non sopporto più gli #andràtuttobene (ma bene cosa? Ma li leggete i giornali? Ma li vedete i tg?)...
Non sopporto chi pensa di saperne più degli altri. Piccolo racconto che può far ridere: mio papà lavora per un'azienda che produce materiale antinfortunistico e per la sicurezza; nel loro catalogo hanno anche camici, igienizzanti, mascherine etc... quindi in questi mesi hanno potenziato questo tipo di produzione, tanto da andare direttamente a rifornire gli ospedali (anche oltre Piemonte). Una mattina di due settimane fa, mio padre si alza e si sente gridare dal balcone davanti verso le 06.30 "stia a casa! Maledetto! La gente muore e lei va in giro" da una vecchietta; certo, può far sorridere... ma fino ad un certo punto se pensiamo che mio padre va in prima persona a consegnare negli ospedali. Ora, va bene il senso critico e tutto, ma gli altri... che kazzo ne sanno della vita altrui? Come l'infermiera presa a secchiate d'acqua a Salerno...
Insomma... ci sono estremismi da una parte e dall'altra...
Per tanti versi, credo che un po' di sano silenzio, sia quello che serve a ciascuno di noi...
(Scusate, quanto sono prolissa!)
Ci sono tante situazioni da tenere in considerazione: alcune sono più nette ed immediate, altre sono un po' meno nitide, ma vanno tutte gestite e nessuno dovrebbe essere lasciato indietro.
I numeri sono mostruosi, specialmente al nord, ed è chiaro a chiunque che qualcosa non ha funzionato: dai casi RSA, alla gestione negli ospedali, i tamponi a domicilio non effettuati, i casi di COVID non curati e così via; onestamente sono inkazzata nera con la mia regione, il Piemonte, e sempre più sfiduciata. Mi sono salvata un link della trasmissione Report di qualche giorno fa che non ho ancora visto completamente, ma devo dire che ogni articolo e ogni notizia che leggo sulla mia regione, mi fa venire i nervi a fior di pelle. La noncuranza, l'indifferenza e la negligenza in primis delle persone che ci dovrebbero "mostrare la retta via" e poi di alcuni di noi al seguito: l'egoismo, la mancanza di senso critico, l'irresponsabilità di chi esce e non rispetta le restrizioni mettendo a repentaglio sé stesso e gli altri e talvolta vantandosene pure, della serie "tanto a noi non riguarda, mica ci prende".
È un'emergenza sanitaria senza precedenti e che nel 2020 penso nessun paese del mondo si sarebbe mai aspettato.
I contagi, almeno qui in Piemonte, aumentano ogni giorno di più: calano i decessi (grazie al cielo) ma non diminuisce il numero di persone infette (e che quindi potrebbero a loro volta infettare).
Non credo al via libera del 04.05 e tanto meno alla completa apertura; se da una parte è vero - verissimo - che i numeri non consentono una ripresa a pieno, è anche vero che abbiamo delle realtà ferme da ormai due mesi. Per queste aziende non si tornerà MAI ad una normalità, specie per le PMI che caratterizzano la maggior parte del nostro tessuto imprenditoriale su base nazionale, però con le giuste e dovute precauzioni credo che per alcune aziende, si debba pensare realmente all'apertura.
Se penso agli artigiani, ad esempio, che sono quelli meno tutelati, mi si spezza il cuore: sono storie di famiglie che devono campare come tutti, che hanno un mestiere tra le mani spesso minacciato dalla globalizzazione e da tanti altri fattori e rientrano in quelle categorie talvolta ignorate anche dai sindacati.
Sempre sullo scenario economico, ho letto nelle pagine addietro dell'esigenza delle aziende di re-inventarsi, soprattutto nella ristorazione; mi trovate d'accordo, ma in parte. Il delivery porta con sé diversi costi che come tali vanno sostenuti (e si tratta di costi non sempre fissi e quindi meno prevedibili sul bilancio aziendale), ma anche un cambio d'immagine non indifferente: non tutte le realtà sono disposte ad effettuare una scelta del genere (che pienamente condivido), non tutte le realtà hanno la possibilità di dotarsi dell'asporto e non tutte le realtà hanno la forza economica per poterlo fare.
Pensare all'asporto come la chiave di volta per un nuovo successo aziendale, per me non è perseguibile e non costituisce nemmeno il reale guadagno; può esserlo per una pizzeria che nasce con il servizio d'asporto, non di certo per un'osteria (per esempio) o per il ristorante che fa un tot. di coperti consistenti a sera.
Sempre rimanendo in ambito economico, ogni giorno guardo i dati in borsa... e mi viene sempre più male, non solo per il nostro andamento, ma anche per quello europeo e più in generale quello globale: ora come ora, lo scenario di crisi che va prospettandosi è particolarmente pesante e vedo non tante prospettive di crescita.
Il dramma dei lavori stagionali, soprattutto nel nostro Paese, è un'altra croce. In questo senso mi viene in mente mio cugino, per esempio, che lavora nello stesso hotel di Riccione da più di dieci anni, nel periodo maggio-settembre, come cuoco e quest'anno non potrà lavorare; in questa situazione chissà quante persone ci sono. Ovviamente, l'idea del mare è molto lontana adesso e fatico a pensare che possa essere gestito tutto in sicurezza (per non parlare dello scempio del plexiglas). Se sarà possibile andare in vacanza, il che vuol dire essere ad un ottimo piano di sicurezza, si potrà pensare di andare in vacanza... altrimenti, ci si atterrà alle disposizioni del Governo, come sempre (di certo non mi appello al senso critico, spesso totalmente assente, dei miei concittadini).
Altro dramma, secondo me, è la gestione dell'istruzione; si è pensato tanto alle superiori e alla maturità, ma ai ragazzi di terza media hanno tolto la possibilità di fare il primo esame della propria vita e gli universitari sono lasciati allo sbando. Mia sorella è all'ultimo anno di triennale, nessuno che sia in grado di dirle come intendono fare certi esami, come intendono mettere in piedi i tirocini, come comportarsi per le richieste di tesi... lo schifo più completo, come se anche quella parte non fosse essenziale per tornare alla loro auspicata normalità (che non sarà).
Ci sono davvero tante cose da tenere in considerazione e non penso sia pensabile tenere tutto chiuso, così come non penso sia possibile aspettare un vaccino. Da ignorante in materia, credo ci vogliano mesi di ricerca e di test per mettere in circolo un vaccino che funzioni e, soprattutto, su base pubblica; onestamente quando sento "entro ottobre avremo il vaccino", io non ci credo per niente.
Concludo dicendo due-tre cosette...
Non sopporto più i kazzo di arcobaleni, non sopporto più gli #andràtuttobene (ma bene cosa? Ma li leggete i giornali? Ma li vedete i tg?)...
Non sopporto chi pensa di saperne più degli altri. Piccolo racconto che può far ridere: mio papà lavora per un'azienda che produce materiale antinfortunistico e per la sicurezza; nel loro catalogo hanno anche camici, igienizzanti, mascherine etc... quindi in questi mesi hanno potenziato questo tipo di produzione, tanto da andare direttamente a rifornire gli ospedali (anche oltre Piemonte). Una mattina di due settimane fa, mio padre si alza e si sente gridare dal balcone davanti verso le 06.30 "stia a casa! Maledetto! La gente muore e lei va in giro" da una vecchietta; certo, può far sorridere... ma fino ad un certo punto se pensiamo che mio padre va in prima persona a consegnare negli ospedali. Ora, va bene il senso critico e tutto, ma gli altri... che kazzo ne sanno della vita altrui? Come l'infermiera presa a secchiate d'acqua a Salerno...
Insomma... ci sono estremismi da una parte e dall'altra...
Per tanti versi, credo che un po' di sano silenzio, sia quello che serve a ciascuno di noi...
(Scusate, quanto sono prolissa!)
Io spero che il 4 ci facciano ripartire....la mia PMI dove lavoro,se sarà ancora chiusa,vuoi per restrizioni,vuoi x le medie grandi realtà per cui lavoriamo in difficoltà anche loro,chiuderà,come molte,e io insieme a tanti saremo senza un lavoro....
Nn ci voglio pensare,è gia un periodo brutto x me,x vicende personali.
Perciò almeno x quello,voglio essere fiducioso,che si riprenderà con il lavoro,graduatamente,ma che nn manchi!!
Nn ci voglio pensare,è gia un periodo brutto x me,x vicende personali.
Perciò almeno x quello,voglio essere fiducioso,che si riprenderà con il lavoro,graduatamente,ma che nn manchi!!
Basta lasciarsi andare...Musica :sim71:
Per me il numero giornaliero dei nuovi contagi è un dato estramente fuorviante...
Nel senso... i nuovi contagi non sono necessariamente nuovi... significa che solo ora gli hanno fatto il tampone e sono risultati positivi... ma magari sono positivi da 2-3-4 settimane...
Inoltre se un giorno fanno 10mila campioni e il giorno dopo ne fanno 15mila... a numeri è molto probabile che ne trovino di più...
I numeri devono darli... ma le percentuali dovrebbero farle su una media giornaliera sempre uguale...
Ho letto svariati studi (indipendenti tra di loro) che affermano che su un campione casuale di persone il 30-40% avevano gli anticorpi... cioè sono positivi o lo sono stati... molto probabilmente senza nessun sintomo.
Di fatto non possiamo sapere per davvero quanti positivi ci sono finchè non fanno il tampone a tutti...
Io comunque non ho mai capito perchè da febbraio dicono: se hai la febbre o i sintomi del virus mettiti in auto-isolamento per 15 giorni...
Ma ci sono svariati casi certificati in cui si resta positivi per 3-4 settimane... e il caso massimo è stato di 5 settimane...
Quindi il tampone non te lo fanno... stai a casa 15 giorni... il 16esimo esci e magari sei ancora positivo...
...o magari non avevi niente e sei rimasto bloccato per "niente"... boh.
Poi ho svariate domande sulle mascherine... e trovo assurdo che non ci siano un'ufficiale campagna di informazione...
Tipo: le mascherine fpp1, fpp2 e fpp3 hanno una durata (tipo di 8 ore respirate)... è meglio avere una mascherina di quelle in cotone lavata ogni due giorni o una fpp "scaduta"?
Le mascherine anti-inquinamento (cotone lavabile + fitro) che risultati danno? Meglio o peggio di quelle in cotone?
Sarebbe bello avere sempre il meglio... ma non si trovano o si trovano carissime...
Del "dopo" invece mi preoccupano i mezzi pubblici.
Dal momento che riaprono i lavori torneranno anche i pendolari... bus, metro, tram, treni...
Sappiamo benissimo in che condizioni viaggiamo tutti i giorni...
Oggi leggevo che la capacità massima sarà del 30%... quindi servono tre volte i mezzi che ci sono ora...
Come si fa?
Nel senso... i nuovi contagi non sono necessariamente nuovi... significa che solo ora gli hanno fatto il tampone e sono risultati positivi... ma magari sono positivi da 2-3-4 settimane...
Inoltre se un giorno fanno 10mila campioni e il giorno dopo ne fanno 15mila... a numeri è molto probabile che ne trovino di più...
I numeri devono darli... ma le percentuali dovrebbero farle su una media giornaliera sempre uguale...
Ho letto svariati studi (indipendenti tra di loro) che affermano che su un campione casuale di persone il 30-40% avevano gli anticorpi... cioè sono positivi o lo sono stati... molto probabilmente senza nessun sintomo.
Di fatto non possiamo sapere per davvero quanti positivi ci sono finchè non fanno il tampone a tutti...
Io comunque non ho mai capito perchè da febbraio dicono: se hai la febbre o i sintomi del virus mettiti in auto-isolamento per 15 giorni...
Ma ci sono svariati casi certificati in cui si resta positivi per 3-4 settimane... e il caso massimo è stato di 5 settimane...
Quindi il tampone non te lo fanno... stai a casa 15 giorni... il 16esimo esci e magari sei ancora positivo...
...o magari non avevi niente e sei rimasto bloccato per "niente"... boh.
Poi ho svariate domande sulle mascherine... e trovo assurdo che non ci siano un'ufficiale campagna di informazione...
Tipo: le mascherine fpp1, fpp2 e fpp3 hanno una durata (tipo di 8 ore respirate)... è meglio avere una mascherina di quelle in cotone lavata ogni due giorni o una fpp "scaduta"?
Le mascherine anti-inquinamento (cotone lavabile + fitro) che risultati danno? Meglio o peggio di quelle in cotone?
Sarebbe bello avere sempre il meglio... ma non si trovano o si trovano carissime...
Del "dopo" invece mi preoccupano i mezzi pubblici.
Dal momento che riaprono i lavori torneranno anche i pendolari... bus, metro, tram, treni...
Sappiamo benissimo in che condizioni viaggiamo tutti i giorni...
Oggi leggevo che la capacità massima sarà del 30%... quindi servono tre volte i mezzi che ci sono ora...
Come si fa?
...if you want to beee wiiith meee... ... ..
Salgono i contagi a Milano, 246 in più rispetto a ieri.
Ma sì ripartiamo, le aziende non possono attendere
Ma sì ripartiamo, le aziende non possono attendere
Oltrepassando...
- marco del gaudio
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- Iscritto il: 18 dic 2018, 15:08
- INSTAGRAM: marcodelgaudio1987
A) Lavoro da casa per tutti quelli che possono farlo, possibilmente senza deroghe.inteking ha scritto: 24 apr 2020, 18:26
Del "dopo" invece mi preoccupano i mezzi pubblici.
Dal momento che riaprono i lavori torneranno anche i pendolari... bus, metro, tram, treni...
Sappiamo benissimo in che condizioni viaggiamo tutti i giorni...
Oggi leggevo che la capacità massima sarà del 30%... quindi servono tre volte i mezzi che ci sono ora...
Come si fa?
B) Lavoro anche il sabato e la domenica ed estendere gli orari su tutte le 24 ore, ovviamente per chi può farlo.
C) pregare pregare pregare
La questione mezzi mi preoccupa parecchio, ci vuole sacrificio, un termine che non è molto alla moda in questi anni.
A lamentarsi non ci vuole niente, sacrificarsi è scomodo
Speriamo bene
..hands up in the air for Gigi D'Agostinouh
Sarà preoccupante si la situazione dei mezzi pubblici....
Considerando che prendo 3 mezzi per andare a lavorare e attraversare tutta Roma sarà un’impresa ardua.... :sm43:
Vedremo...
Considerando che prendo 3 mezzi per andare a lavorare e attraversare tutta Roma sarà un’impresa ardua.... :sm43:
Vedremo...